mercoledì 22 luglio 2015

ACCETTIAMO SERENAMENTE I VERDETTI


Con l'approssimarsi dell'inizio dei campionati si torna a lottare per i tre punti e rincorrere gli obiettivi prefissati (finali, qualificazioni, salvezze). In concomitanza con l'attività agonistica comincia (soprattutto su internet) tra i ragazzi, genitori ed addetti ai lavori sul campo, il tam tam di congiure, accordi segreti, partite pilotate, arbitri in malafede e baggianate simili. Tutto questo a mio avviso è causato da soggetti che si affacciano per la prima volta nel mondo del calcio giovanile, oppure, essendovi dentro da una vita, è rimasto legato a vecchi schemi, nella maggior parte dei casi un genitore, un dirigente o un tecnico alla ricerca di un appiglio, di un comodo alibi da fornire come giustificazione, per un esito negativo (di solito interessi personali) da ascrivere ad altri, mentre la maggior parte delle volte è attribuibile a lui stesso.
Per esperienza personale posso dire che il mancato raggiungimento di un obiettivo è quasi sempre da ricercare nei protagonisti:
LA SOCIETA': progetto ed organizzazione del settore giovanile, controllo e gestione delle squadre e dei ragazzi.
IL TECNICO: aspetti atletici, tecnici, tattici e soprattutto umani legati allagestione di una risorsa tanto delicata e difficile come i ragazzi da 12 a 16 anni.
I RAGAZZI: La concentrazione, la costanza e la motivazione negli allenamenti, l'impegno, l'abnegazione e le capacità individuali da esprimere in campo durante la gara.
E' anche vero che i campionati si decidono alla fine, tante volte è un solo punto a fare la differenza, ma è giusto riflettere e quel punto che manca, quasi sempre lo si è perso per strada,
nelle prime giornate, perchè non si è arrivati pronti all'inizio campionato;
a metà campionato, quando il freddo, gli infortuni, una scarsa organizzazione e qualche squalifica di troppo non ci ha permesso di essere competitivi;
a fine campionato, dove magari una preparazione sbagliata ci ha lasciato senza energie e una gestione sbagliata ci ha lasciato senza motivazione e convinzione;
E' chiaro che sono tanti, ma tanti, i fattori che fanno sì che nell'arco di 30 partite la squadra, la società, il tecnico ed i ragazzi migliori arrivino davanti, di conseguenza dovemmo solo battere loro le mani e ricercare dentro noi la causa del mancato raggiungimento del nostro obiettivo, delle nostre aspettative.
Non ci resta infine che accettare il verdetto, un raccomandazione che vale soprattutto per gli adulti, anche se scaturito da un rigore dubbio, all'ultimo istante, da una vittoria della rivale, sul campo della prima in classifica, o altri episodi simili, questo potrebbe essere un momento di crescita importante, per noi e per tutto il movimento, andiamo alla fine a spiegare, soprattutto ai ragazzi, che l'esito sportivo negativo è dovuto
anche alla gara dove Filippo, Ugo e Pino non si sono impegnati e si è perso,
nell'altra gara dove Franco e Gino avevano una festa e sono rimasti a casa ed eravamo troppo rimaneggiati per fare risultato,
quella gara dove non sono state rispettate le direttive del mister ed ogni ragazzo ha fatto di testa propria,
quella gara non vinta per colpa del portiere distratto che ha sbagliato una facile presa, del difensore che ha "lisciato" un semplice cross, quei centrocampisti che hanno camminato per tutta la partita, quell'attaccante che ha sbagliato un gol abbastanza facile, i ragazzi che giocano solo per imitare il grande campione visto in TV, fate voi insomma ma...FATECI LA CORTESIA DI RISPARMIARCI ACCUSE E CONGETTURE SU OGNI PARTITA, riconoscere i propri errori ed accettare i propri limiti è un buon punto di partenza per diventare un buon ADULTO tra qualche anno. Buona stagione a tutti!

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