venerdì 24 giugno 2011

ABOLITO L'OBBLIGO DEL PATENTINO DA ALLENATORE FINO ALLA PRIMA CATEGORIA

Durante l’Assemblea Straordinaria, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Tavecchio, ha tracciato la linea per lo sviluppo del sistema calcistico ponendo i Dilettanti a baluardo della Figc. Grosse novità per quanto riguarda noi allenatori, infatti è stato abolito l’obbligo del patentino fino alla 1^ categoria. Forse potremmo anche accettarlo, visto che di fatto fino alla prima categoria un mister ha a che fare con lavoratori, studenti, piccoli imprenditori e il compito preminente è quello di riuscire ad incastrare gli impegni lavorativi, familiari e fisici di ciascuno con la partita che si deve disputare la domenica, riuscire a far coincidere il numero delle auto a disposizione con le persone che vanno in trasferta, tenere unito il gruppo, comprendere le esigenze di ciascuno e fare tutte le domeniche di necessità virtù. Quindi tante volte un'organizzatore capace, con tanta umanità e con molte conoscenze nella categoria specifica vale almeno 5 tecnici preparati nella difesa in linea e nei movimenti senza palla delle punte.
A questo punto però dobbiamo anche sperare che a cascata non si arrivi fino al settore giovanile dove, dall'anno scorso, sono stati finalmente resi obbligatori gli allenatori con tesserino nei campionati regionali. Un passo indietro sarebbe totalmente deleterio per un movimento che già elargisce con difficoltà esigue il tesserino di allenatore di base, infatti dare la possibilità ad amatori di prendere in mano dei ragazzi sarebbe solo un danno per gli stessi. Da sempre ritengo che nel calcio è molto più facile prendere il patentino che in altri sport, ad esempio nel tennis bisogna aver avuto un passato da tennista di un certo livello. Anche se a dire il vero negli ultimi anni molto è stato fatto dalla FIGC, con l'attento controllo dei curriculum e facendo una prova tecnica d'ingresso, evitando gli storici millantati trascorsi calcistici, dove persone che avevano giocato qualche anno tra terza e seconda categoria mettevano sul curriculum ogni sorta di fantasia, che nessuno controllava, dando la possibilità ad uno qualunque di entrare in possesso di un titolo che in realtà poi non si era in grado di svolgere. Ora speriamo non venga definitivamente svenduta la dignità di persone che fanno della professionalità, dell'impegno e del continuo aggiornamento la base del proprio lavoro.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Scouting Internazionale hai espresso in modo egregio il grido di disappunto... mi trovi pienamente d'accordo e come me penso moltissime persone del settore e non. Mi auguro che il tuo scritto sia letto da molti e che faccia meditare coloro che possono... muovere qualcosa... grazie
Rossetti
Sono molto più drastico
In Italia il settore giovanile. e tutto ciò che ne comporta e ne deriva, sono solo uno specchietto per le allodole....vedasi fair play finanziario è derivati
Ma non c 'è da stupirsi, e basta fare ei confronti su come viene considerata la ricerca in questo paese a livello aziendale, universitario etcetc Sono anni che giro l'Europa a caccia di talenti, e sono anni che dico che il nostro settore giovanile è sepolto Troppa la differenza negli investimenti, troppa la differenza nelle strutture, troppa la differenza sul focus degli obiettivi(all'estero nella maggior parte dei casi i settori giovanili dei club professionistici hanno lo scopo di formare giocatori , e di conseguenza il primo obiettivo non è vincere, ma giocare bene e formare i ragazzi) Troppa la differenza culturale...cosa che si evince dal solo entrare in un campo ad assistere una partita: campi verdi, no barriere, genitori che si incontranocome per una festa...etc etc qua da noi, campi cintati stile lagher, genitori che insultano gli arbitri, allenatori che urlano come le peggiori copie di quelli di A Ci stupiamo poi se non produciamo più un vero talento, e quei pochi modesti giocatori che hanno un qualcosa, vengono mediaticamente nominati come nuovi fenomeni Vi sembra un caso che le nostre nazionali giovanili non reggano manco più l'urto contro squadre europeo di terza fascia?
Nonostante le grida mediatiche, l'U 17 per due anni di seguito non ha passato neanche il primo round, giocando in casa, e venendo eliminata non dalla Spagna o dalla Francia, ma da Slovacchia, Scozia, Grecia....e vogliamo parlare dell'ultimo europeo U19, con la magra figura fatta da una squadra di giovani viziati e molli in quel di Caen?
Oppure la sonante batosta presa dalla"fortissima" Irlanda del Nord che ci ha rifilato un secco 3 a 0?
E più si scende di età..peggio è
Sono anni che ne parlo in sede di lavoro,...ma è un dialogo tra sordi Qui, gli allenatori dei settori giovanili profess,. hanno contratti annuali, come i loro ds...e anche se sui media viene sbandierato il mantra del formare giocatori, in realtà accade il contrario...tutti operano in virtù del proprio posto, del rinnovo e del proprio panino....e cioè...unico obiettivo vincere, per rinnovare il proprio contratto...e di conseguenza. anche il nostro lavoro come scouting e l'eventuale compravendita risente di questo...non si comprano più ragazzi che hanno margini di crescita, ma li si vuole belli e pronti per vincere il campionato...
Se poi vogliamo parlare del gioco ...bhe dico una cosa, vedo prevalentemente partite u15-u17 e primavere, in tutta europa....si cerca ovunque, il possesso, il giro palla. veloce e dinamico, la mentalità è quella dell'osare, in campo c è un grande movimento, i ritmi sono elevati,la tecnica deve essere di alto livello anche per i difensori........anche perchè si allenanno molto di più...hanno le accademy interne, all'età di 15 anni, in certi paesi fanno 8 sedute la settimana,!!!!
Potrei continuare per ore, dati alla mano....cara zonacalcio....siamo veramente messi non male...
Scouting Internazionale

Anonimo ha detto...

Se gli allenatori in Italia,a tutte le categorie, dalla terza cat. alla serie A e dai pulcini provinciali alla primavera, venissero scelti per meriti, non saremmo secondi a nessuno. Ma questo non accade. In Italia allena il figlio di, l'amico di, il compare di, il nipote di, o chi porta in dote un qualsiasi sponsor.
Tirate voi le somme.
Gianluca

E' proprio così in italia non mancano i calciatori ma siamo pieni di allenatori mediocri che impediscono la crescita dei ragazzi
Guy

http://morenocolaiocco.blogspot.com/ ha detto...

Può darsi che rientro nella categoria dei mediocri, infatti non tutti vediamo il calcio nella stessa maniera, ma quello che è certo è il fatto che io non sono figlio di nessuno papà non sa nemmeno come si gonfia una palla e lavorava all'Ospedale Civile di Pescara, io vengo da nulla e la prima volta mi sono inventato la Fit Program pescara, poi mi chiamò Carmine Cupido alla sua corte, partendo dai pulcini C, fatti per 2 anni consecutivi, dove sono arrivato adesso l'ho fatto con la serietà, l'impegno, i risultati ottenuti ed il lavoro svolto con i ragazzi, ma soprattutto con l'apprezzamento che essi stessi mi testimoniano per primi. Poi che la maggioranza delle storie non è questa lo so io per primo.

Anonimo ha detto...

io credo che più che toglierlo dovrebbero renderlo di libero accesso e quindi obligatori al 100%.

è inutile farne accede 40 e promuoverne sempre 40... mai nessun inidoneo???

se lo rendessero elettivo ed obligatorio uscirebbe il merito...

se poi lo spalmassero su di una stagione... sarebbe una sorta studio+tirocinio continuo....

vabbè....

Anonimo ha detto...

Ma se per entrare in questi corsi bisogna avere dei punteggi non accessibili per uno come me che ha 10 anni di promozione, con il numero chiuso di 40 è un'impresa quasi impossibile. Allora fate più corsi o tolgiete questa obbligatorietà.

Anonimo ha detto...

io alleno da 12 anni i giovani calciatori e non sono mai riuscito ad entrare ad un corso, oltretutto entrando dovrei fare immensi sacrifici per riuscire a frequentarlo, morale: o ce l'hanno ex calciatori, o raccomandati, o allenatori non più in attività che, ormai dirigenti, fungono da prestanome per quelli come noi. e questo è giusto...? ed è poi così vero che a quel tesserino corrisponda un "allenatore"? ciao, un istruttore.

Anonimo ha detto...

Come funziona lo sappiamo tutti. Specialmente in piccole societa' dove faticano a trovare persone per il settore giovanile. Ecco cosi' che si mescolano persone che col calcio non hanno nulla a che vedere a persone valide e preparate. In tanti anni ne ho viste di tutti i colori, dal'accanito bestemmiatore al superbo e permaloso che non bada ai ragazzi , ma vuole solo vincere. Chi ci rimette sono solo i ragazzi e le persone preparate (poche) che gravitano intorno a loro.