martedì 30 agosto 2016

L'ALLENAMENTO GIOVANILE



Con la fine di agosto si comincia a preparsi per la nuova stagione, ma attenzione ai metodi di lavoro, che soprattutto per i più giovani possono essere anche pericolosi per la salute.

In 5 anni triplicati gli infortuni tra i giovani calciatori. Sono queste le statistiche emerse da uno studio pubblicato dalla Gazzetta dello Sport.
A determinare il maggior numero di infortuni dei ragazzini pare siano i sistemi di allenamenti sempre più mutuati con l'uso di internet dalle categorie professionistiche.
Anche nelle categorie dilettantistiche sempre più allenatori prendono spunto dai gradoni di Zeman o dalle ripetute di Conte per preparare atleticamente le proprie squadre senza pensare senza pensare che i propri giocatori oltre a non essere dei professionisti sono anche dei ragazzi.

Rispetto al passato le patologie muscolo-scheletriche nascono prima e questo non perché le nuove generazioni siano più deboli, ma perché le attività sono molto più al limite della tolleranza. Si tratta quasi sempre di patologie da sovraccarico, come lesioni muscolari e capsulo legamentose, danni alle cartilagini di rivestimento delle articolazioni sino a vere proprie fratture ossee dirette e da stress talvolta tali da influire sulle stesse modalità di accrescimento in soggetti scheletricamente non maturi.

Su questo argomento abbiamo voluto chiedere un parere ad un esperto sul campo che ogni giorno lavora sull'argomento. Alessandro Pastore, specializzato in scienze e tecniche dell'attività sportive e preparatore fisico ora nel settore giovanile del Calcio Padova:

E' fondamentale la figura dell'esperto motorio, quindi laureato e chinesiologo, nell'atleta in giovane età. Il problema sta nella cultura del lavoro e quindi allnamenti che proponiamo al giovane. L'aspetto ludico e coordinativo è di primaria importanza. Purtroppo parecchi addetti ai lavori non seguono una progressione logica di allenamento, pensando solo l'aspetto "fisico" dell'atleta e non all'aspetto ludico-organizzaitvo-tattico soprattutto negli sport di squadra, pensando solo a lavori esasperati aerobici ed anaerobici, non sapendo che esistono delle fasi sensibili, legate all' età e allo sviluppo di ogni soggetto, in cui è consigliabile allenare delle capacitè piuttosto di altre.
In età scolare ci si concentrerà più su un allenamento aerobico non essendo ancora sviluppato il meccanismo di smaltimento di acido lattico e soprattutto sulla coordinazione.
Nell'allenamento del giovane atleta e non, quello che conta più di tutto è la Qualità del movimento e dell' allenamento e non della quantità.


FONTE: tuttocampo.it

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